Come essere vicino

 

Dare conforto a chi ha perso un figlio o una persona cara non è facile.

Le reazioni al dolore sono diverse, variano da persona a persona, da situazione a situazione. Quindi, occorre cercare diverse modalità per fornire un sostegno reale.

Ecco alcuni suggerimenti.

bullet  Si può esprimere la propria vicinanza con un semplice: “Ti voglio bene, ti sono vicino, non sei solo”. Attenzione, però, a non imporre mai la propria presenza

bullet  Se le parole non sono spontanee, meglio tacere. Un abbraccio, una mano sulla spalla, una stretta di mano affettuosa, una preghiera possono essere più eloquenti di qualsiasi frase di circostanza

bullet  C’è una sostanziale differenza tra chi ha vissuto la perdita e chi non l’ha vissuta. Solo chi ha attraversato un’esperienza così dolorosa può comprenderla fino in fondo, ma occorre sensibilità nel rispettare tempi e percorsi altrui senza atteggiarsi a “maestri” per il solo fatto di aver superato la fase più acuta del lutto

bullet  Solo un ascolto amorevole, del cuore più che delle orecchie, permette di cogliere i bisogni reali dell’altro, non sempre manifestati con le parole, ma espressi attraverso le sfumature di uno sguardo, l’espressione del viso, la postura del corpo. Soltanto questa attenzione permette di capire che cosa sia più opportuno fare, se parlare o tacere, rimanere vicini o stare lontani

bullet  Può essere di conforto anche solo il fatto di permettere all’altro di dar sfogo alla propria rabbia e accogliere le espressioni scomposte del dolore senza esprimere giudizi né dare consigli

bullet  La serenità, la luce, la speranza si comunicano solo se vissute in prima persona